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E’ successo ancora! Genova è stata di nuovo invasa dall’acqua.

A distanza di pochi anni si è abbattuta su Genova l’ennesima alluvione. Fango ovunque. Auto accatastate. Cantine allagate. E mentre le polemiche sulle responsabilità divampavano, centinaia di cittadini, soprattutto giovani, sono scesi in piazza per ripulire la propria città.
Per chi come noi cerca germogli di cambiamento nei contesti sociali attuali questa mobilitazione popolare è parsa fortemente INNOVATIVA. Fallito il modello capitalista religiosamente votato all’individualismo, pare che tra la gente sia in atto una nuova presa di coscienza a carattere collettivo. Una rivoluzione culturale nella quale i cittadini si riappropriano di ciò che gli appartiene e se ne prendono cura. Dall’11 Ottobre in poi di Innovazione ne abbiamo vista parecchia, tra fango ed acqua sporca l’impegno civile e il modo di percepire il mondo sembra essere cambiato. Il seme dell’innovazione c’è stato nella scelta di tanti cittadini che sono usciti di casa con guanti e pala, e in quella di altrettanti anziani genovesi che hanno messo da parte la loro tradizionale diffidenza per lasciarsi aiutare. Che si facciano chiamare #angelidelfango o come sottolineano i laici #nonsiamoangeli l’innovazione di questa alluvione non ha avuto etnia mentre italiani e stranieri si sono sporcati dello stesso colore, quello della voglia di esserci e di fare! L’innovazione correva per i social network, nei messaggi di ragazzi che si davano appuntamento per andare a spalare, sfatando un mito che li dipinge viziati e fannulloni.

 Tra comportamenti Innovati e altri meno innovativi, tra polemiche sterili e cittadini attivi, Genova continua a reagire, orgogliosamente ad ogni avversità!

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